Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro

28 aprile 2024

La giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro si “celebra”, come ogni anno il 28 aprile, per ricordare la data della promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro).

In questi giorni costituisce quindi occasione per fare il punto sulla situazione degli infortuni e delle malattie professionali in Italia.

Sul sito dell’INAIL si rileva che “Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre 2023 sono state 196, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020…

Purtroppo, anche il bilancio di questo primo scorcio di anno riporta dati sconfortanti, il trend appare allarmante: negli ultimi anni assistiamo ad un progressivo aumento delle morti sul lavoro ed anche il numero complessivo delle denunce di infortunio all’INAIL risulta, nel

quinquennio 2018-2022, aumentato del 9,12%

Da ultimo alcuni infortuni mortali plurimi (Brandizzo 31/8/2023, Firenze 16/2/2024, Suviana 9/4/2024), nei quali hanno perso la vita ben 17 lavoratori, hanno allarmato la pubblica opinione ed il Governo che ha annunciato ulteriori strette sulle sanzioni ed una intensificazione dell’attività ispettiva.

Non ci pare questa la strada migliore per uscire della grave situazione in cui ci troviamo, le norme già ci sono e devono essere sempre rispettate, ma non deve essere sottovalutato il “fattore umano” che risulta spesso determinante nella dinamica della maggior parte degli infortuni.

Al di là di interventi emergenziali, che lasciano il tempo che trovano, è urgente mettere in atto una strategia di lungo periodo rivolta a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, partendo dalla famiglia e dalla scuola dove l’educazione alla sicurezza dovrebbe iniziare. La platea dei giovani, maggiormente ricettiva, dovrebbe ricevere un’appropriata formazione, così che la salute e la sicurezza, non solo sul lavoro, possa diventare cultura condivisa.

Ciò riguarderebbe non solo la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche negli ambienti domestici, nella circolazione stradale, nello sport, nel tempo libero; quindi, in tutte le attività umane che la vita moderna ha reso vieppiù soggette a rischi che possono essere evitati solo attraverso comportamenti consapevoli e rispettosi della propria e dell’altrui incolumità.

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